DIPENDENZE

Capita talvolta di accorgersi confusamente che qualcosa fa male. Un’abitudine che complica la vita, invece di semplificarla. Una relazione che problematicizza, invece di rasserenare. Un tempo che porta piacere, ma solo nel breve periodo, perché dopo poco torna tutto peggio di prima. Sono questi i segnali di una possibile dipendenza da qualcosa o qualcuno che non è appropriato, cioè che “non fa per me”. Possono essere oggetti intrinsecamente malvagi, come la droga, la pornografia, l’alcool. Oppure oggetti buoni, il cui utilizzo, però, è inadeguato (in genere eccessivo e talvolta compulsivo): il lavoro, lo shopping, una persona cara, il gioco, l’uso di internet e dei social media, il cibo, il sesso. Ogni cosa piacevole può potenzialmente diventare una fonte di dipendenza se per qualche motivo – magari poco chiaro alla coscienza di sé – fuoriesce dal giusto posto della scala dei valori. Quando, cioè, occupa segretamente o manifestamente il pensiero dominante, l’abitudine ricorrente, il desiderio più impellente.

Uscire dal circolo vizioso in cui si rimane invischiati e orientarsi al cambiamento è possibile attraverso un adeguato piano terapeutico, che prenda in analisi la dipendenza nel contesto della singola persona, per come si è strutturata e per il senso che ha nella sua storia. Chi ha problemi di dipendenza ha bisogno di capire meglio il proprio problema e le possibili vie d’uscita. E’ fondamentale saper chiedere aiuto e cercarlo in persone che siano in grado di fornire l’aiuto giusto. Sono diversi i soggetti che possono offrirlo: il terapeuta guidando la persona alla conoscenza di sé e dei propri meccanismi psicologici, emotivi e comportamentali; la famiglia modificando alcune abitudini; i gruppi di Auto Mutuo Aiuto (AMA) attraverso le testimonianze di persone accomunate dallo stesso problema, dove si mettono in circolo e si condividono le risorse di ognuno.

Un processo così complesso e articolato, come quello finalizzato al cambiamento per uscire da qualsiasi forma di dipendenza, può necessitare spesso di interventi integrati di specialisti diversi, quali educatori, terapeuti, counsellor e di servizi diversi, quali i servizi territoriali, i gruppi AMA già citati e i numerosi centri specializzati in specifiche tipologie di dipendenza.

Gli specialisti del nostro centro Family Care sono in grado di offrire il giusto aiuto per affrontare i problemi conseguenti alle diverse forme di dipendenza e al contempo si premurano di integrare il proprio intervento terapeutico raccordandosi e lavorando in sinergia, laddove necessario, coi diversi servizi del territorio.

La dipendenza da pornografia o pornodipendenza è una piaga che sta distruggendo non solo i matrimoni e le famiglie, ma anche tanti giovani-adulti. Sappiamo, infatti, che la pornografia modifica il modo di pensare le relazioni e la sessualità, riducendola a consumo egoistico. Sappiamo che crea dipendenza: è difficile farne a meno. Sappiamo anche che un utilizzo prolungato può provocare persino delle vere e proprie disfunzioni fisiologiche, come la PIED negli uomini (Porn Induced Erectil Disfunction). Sappiamo anche che molte persone vorrebbero smettere di vedere pornografia, ma non ci riescono.

Noi sappiamo come aiutarle. Uscire dal tunnel è possibile. Molte storie lo raccontano. Bisogna capire che cosa stringe così forte alla pornografia, per rafforzare la volontà e liberarsene. Molte persone (anche famose!) dichiarano di esserne uscite e di aver recuperato così stima di sé, controllo, capacità di vera intimità, amore all’altro e, persino, amicizie. Il piacere non equivale alla felicità. Talvolta bisogna dominare il primo, per raggiungere il secondo.